Faggio, Beech Simbologia

Beech, Faggio – Simbologia dei Fiori di Bach

Faggio Beech
Faggio Beech

Beech, Faggio è uno dei Fiori di Bach, metodo che oltre alle applicazioni in terapia è interessante per la simbologia sottostante. I Fiori di Bach sono applicati principalmente per una similitudine emozionale, ma evidenziano similitudini anche con miti, leggende e simboli. Nelle piante medicinali la teoria delle segnature del rimedio ha costituito a lungo nella storia della medicina un cardine per la comprensione dell’azione medicamentosa. La comunicazione tramite simboli ha rappresentato nel passato e rappresenta nel presente un particolare canale di informazione.

Beech, Faggio:

In francese antico fau, fou, fayard, indicavano il faggio adulto. Da “fou” deririvò “fouet”, frusta che significava bastone di faggio. Fazu(liguria), fais(piemonte), fagec(lombardia), fagaro(veneto), fajo(emilia e lazio), fao(marche), favo(abbruzzzo), faitiello(campania), foga(calabria), favu (sicilia).

Una leggenda bretone vede Beech Faggio abitato da anime che devono espiare una pena. Si racconta che una sera un contadino fu attratto da un insolito rumore proveniente dal bosco e si accorse che erano due faggi che si abbracciavano nei rami e si sussurravano con voce umana, quella dei suoi genitori che si lamentavano per il freddo, rientrato in casa, sentì dei passi e un rumore alla porta, i faggi ripresa sembianza umana entrarono a scaldarsi al focolare raccontando al figlio contadino della loro penitenza per essere stati durante la vita terrena poco caritatevoli. Il giorno dopo il contadino fece un offerta e chiese messa, i faggi, da quel giorno non si lamentarono più.

Una altra leggenda narra che S. Francesco, sorpreso da un forte temporale mentre si trovava tra quei monti, si riparò sotto Beech, Faggio, il quale per miracolo allargò e piegò i suoi rami in modo da ripararlo. Ciò spiegherebbe la forma unica dell’albero, ed il suo portamento completamente estraneo a quello caratteristico della specie.

Dove oggi a Roma sorge S.Pietro in Vincoli, era situato un bosco sacro di Beech Faggio (chiamato Fagutal) consacrato a Juppiter fagutalis. (Giove). Un faggio considerato sacro si ergeva anche vicino ad un templio di giove, al tempo di Plinio, ma la sua sacralità venne poi eclissata da quella della quercia. La sua sacralità era sentita anche in Lorena e nelle Ardenne, si credeva che il Beech, Faggio non poteva mai essere colpito dai fulmini

I Fiori di Bach non sono prescritti tramite la simbologia o tramite diagnosi cliniche di medicina convenzionale, ma attraverso la descrizione della sofferenza emozionale espressa dal paziente secondo il principio della similitudine. Prescrivere Beech, Faggio  soltanto per la simbologia pertanto contrario al  metodo oltre che scarsamente efficace. La simbologia aiuta però a comprendere il senso biologico del rimedio. La conoscenza  corretta  dei Fiori di Bach  e delle sue basi metodologiche sono la premessa per l’uso dei rimedi da parte del medico. La presente descrizione non costituisce infatti un supporto all’autosomministrazione, ma consente una maggiore consapevolezza del lavoro svolto dai rimedi.  Pertanto  è consigliabile che a prescrivere i Fiori di Bach sia un medico. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano l’ omeopatia e l’agopuntura, sono una indicazione per il paziente sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. La terapia con i Fiori di Bach non si contrappone alle linee guida della medicina convenzionale. Al contrario  stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Fiori di Bach  a Roma

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